L’edificio venne costruito nel 1270 da maestro Prode, sotto il governo podestarile di Giacomo del Mastro. Una complessa opera di trasformazione e di ampliamento sia dell’edificio che della piazza antistante venne eseguita negli anni 1567-1575, al termine, cioè, della signoria dei Baglioni: principale artefice di questi lavori fu il lombardo maestro Battaglia di Pietro, molto attivo a Spello nella seconda metà di quel secolo il quale provvide, tra l’altro, alla demolizione della scala rampante che dava accesso al primitivo palazzo.
Altri lavori, che hanno interessato specialmente l’interno dell’edificio, si sono succeduti con una certa continuità fino a questo secolo. La loggia al piano terra, ad esempio, nel 1469 divenne sede dell’appena istituito Monte di Pietà; murata in epoca imprecisata, è stata riaperta nel 1926. Nel secolo XVII l’abate Ferdinando Passerini provvide a trasformare parzialmente l’atrio del palazzo in una sorta di lapidario, com’è tuttora, ove vennero raccolte molte delle iscrizioni romane e di età medievale via via scoperte nel territorio comunale.
L’edificio è stata la sede del Comune di Spello fino al 1972 ed in questi ultimi anni è stato oggetto di lavori di consolidamento e di restauro; un nuovo, globale, progetto prevede l’utilizzo degli ampi spazi ricavati all’ultimo piano dell’edificio, nonché una diversa sistemazione di quelli al primo piano, ove hanno attualmente sede, tra l’altro, la biblioteca comunale (catalogata la prima volta nel 1865), l’archivio notarile (che conserva registri a partire dal 1370), l’archivio storico comunale (con documenti dal 1236), la raccolta dedicata al pittore Emilio Greco e l’Accademia di Studi Costantiniani
L’edificio, è il risultato dell’opera di prolungamento verso est e di innalzamento del primitivo palazzo comunale, quello duecentesco, costruito con la pietra calcarea bianca e rosa; come accennato, si provvide nel secolo XVI alla demolizione dell’antica scala rampante ed al suo posto fu costruita una fontana, tuttora esistente, con i rilievi e lo stemma di Giulio III (1550-1555).Sotto l’antica loggia ad archi acuti, dotata di copertura a crociera, sono state collocate delle lapidi a ricordo dei caduti nelle due guerre mondiali; sopra la loggia, all’altezza del primo piano, si possono ammirare tre bifore tonde romaniche, una sulla piazza e due su via Garibaldi, con colonnine sormontate da eleganti capitelli. Sulla facciata sono visibili una lapide con un leone in altorilievo, che tiene fra le zampe un cinghiale atterrato, sotto il quale sono scolpiti la data e il nome dell’architetto del palazzo (1270, Prode). Sono altresì presenti due riquadri incassati nel muro, l’uno con una croce e due specchi (allusione all’antico stemma comunale), l’altro con lo stemma della famiglia Maccarelli di Spello, che fu coinvolta nelle sanguinose lotte civili della città intorno alla metà del secolo XIV.
Dalla loggia si accede alla Sala delle Volte (impropriamente detta della Cripta), spesso utilizzata per mostre di arte varia. Il resto dell’edificio è strutturato su due piani, in ognuno dei quali si susseguono con regolarità sette finestre rettangolari, ed è coronato da un cornicione fortemente aggettante; l’estremità ovest del palazzo è sormontata da un sobrio campanile. Il portone di ingresso al palazzo è fiancheggiato da lapidi dedicate al re Vittorio Emanuele e a Garibaldi, sistemate alla fine del secolo scorso; oltre l’atrio, attraverso un ampio scalone con gradini in graniglia, si accede al primo piano, l’unico momentaneamente visitabile.